Cenni di storia

Gia dalla Prima Guerra mondiale, l’impiego dei cani nei campi di battaglia, era utilizzato per la maggiore , come cani staffetta nelle trincee, essi avevano il compito di porta lettere, con la loro velocità infatti arrivavano da una base all’altra in breve tempo, ed’ essendo  più piccoli di un uomo riuscivano ad arrivare all’obiettivo sfuggendo alle postazioni nemiche.

Utilizzati anche per la ricerca dei feriti, in principio addestrati all’abbaio durante il  ritrovamento, ma successivamente tolto ,in quanto il cane abbaiando veniva facilmente identificato dai nemici.

 Successivamente furono addestrati a fare in modo che una volta trovato il ferito, il cane doveva riportare un pezzettino della divisa al conduttore, ma il più delle volte il cane strappando anche bende creava conseguenze peggiori, cosi fu introdotto il riportello o bringsel , che aveva la stessa funzione.

Ma ora veniamo ai giorni nostri, dove l’impiego dei cani è altrettanto utile, ma mette sicuramente meno a rischio i nostri amici, ed’è più sentito anche il concetto di unita’ cinofila e di lavoro di squadra cane conduttore.

Che cos’è un Unità cinofila?

 Con il termine Unità Cinofila si intende un binomio uomo cane che lavorando insieme partecipano ad attività di soccorso in questo caso per ricercare persone sepolte sotto le macerie in caso di terremoto o di alluvione, oppure in superficie o sepolte da valanghe.

Le unità cinofile da soccorso vengono chiamate ad intervenire ogni qual volta si verifica una situazione di scomparsa o mancato rientro di una o più persone per le più disparate e possibili eventualità.

Il cane da soccorso deve rispondere a numerose componenti caratteriali e morfologiche necessarie. 

Possono essere cani da soccorso sia cani di razza che meticci l’importante è che siano cani ne troppo piccoli ne troppo grandi, in quanto i soggetti di grande taglia oltre che essere meno agili possono creare problemi al conduttore qualora riportino lesioni e debbano essere trasportati sulle spalle per riportarli alla base.

Deve essere innanzitutto un soggetto robusto, sano e con una buona resistenza, e principalmente dovrà essere un cane ben predisposto a giocare e fidarsi dell’ estraneo. 

Il cane da soccorso dovrà avere:

  • un buon temperamento – quindi una buona velocità reattiva nei confronti di nuovi stimoli.
  • una buona tempra – quindi una reale capacità di sopportare stimoli negativi anche fisici.
  • Docilità – è la naturale accettazione del cane a riconoscere nell’uomo un superiore, il capo branco e a lavorare insieme.
  • Curiosità – è l’interesse rivolto dal cane a tutto ciò che lo circonda e che costituisce motivo di scoperta
  • Vigilanza – è una dote innata per tutti i cani ed è la capacità di avvertire l’approssimarsi di un pericolo esterno rispetto al territorio, al branco
  • Aggressività – ma non intesa come pericolosità, intesa come spinta, intesa come energia finalizzata, questa mette in meccanismo tutti i linguaggi del cane in natura, e la comunicazione tra cani.

Da cosa dipendono le doti caratteriali di un cane?

Le doti caratteriali sono diverse da cane a cane, queste variano a seconda dell’aspetto genetico del cane stesso, dalle attitudini di razza e dal suo vissuto, partendo già dalla cucciolata.

Ma che preparazione dovrà avere l’unità cinofila?

L’unità cinofila dovrà conseguire un’adeguata operatività di Protezione Civile.

L’addestramento per diventare un cane da soccorso è molto lungo, ci vogliono circa due anni di preparazione, per poter accedere ad un esame di idoneità davanti ad un giudice esperto, che al suo superamento potrà stabilire se il binomio è pronto o meno per essere operativo nell’emergenza rilasciando un brevetto di operatività.

Il binomio arrivato a questo traguardo avrà piena padronanza dei metodi di ricerca, sfruttando al massimo tutte le potenzialità del cane, il conduttore avrà conoscenza di cartografia, gestione dell’area, utilizzo del GPS, utilizzo dei sistemi radio, e conoscenza dei metodi di primo soccorso veterinario.

Negli anni di preparazione si lavorerà molto sui seguenti aspetti:

  • Obbedienza – importantissima, si lavorerà con il cane negli esercizi classici di educazione base (condotta con e senza guinzaglio, seduto, terra, resta), servirà al conduttore per imparare a gestire il proprio cane al meglio, e al cane per imparare a lavorare con il proprio conduttore.
  • Palestra – il cane attraverso alcuni ostacoli (palizzata, tunnel, salti lunghi) imparerà ad affrontare anche con agilità percorsi difficili, mentre il conduttore imparerà a guidare bene il cane e direzionarlo qualora ce ne fosse bisogno.
  • Ricerca – si simuleranno in ambiente montano e boschivo vere e proprie ricerche con figuranti che dovranno nascondersi in zone destinate, oppure nel campo macerie (campo che ripropone un vero e proprio scenario tipico di calamità naturale) dove il cane non dovrà avere paura di camminare su ferri, mattoni, gomme e calcinacci, sempre con figurante da ritrovare.

I cani come abbiamo detto in base alle predisposizioni di razza, quindi genetiche e in base alla conformazione strutturale del tartufo verranno addestrati per accentuare ed esaltare queste attitudini e fare per ognuno un tipo di ricerca.

                                                             I VARI TIPI DI RICERCA

Troviamo i cani a tele olfatto (cani da caccia, da pastore, da riporto) che annusano grandi quantità d’aria, con inspirazioni profonde, i loro seni frontali sono più ampi rispetto a quelli di altre specie e riescono a percepire l’odore di particelle odorose rilasciate dall’uomo, si addentrano in un immaginario “cono” di quell’odore, seguendone l’intensità sempre maggiore, fino a risalire alla sua origine, dove si trova il disperso, tutto questo come fosse un TELESCOPIO.

Bonificano grandi superfici, e non dovendo seguire una traccia, segnaleranno con abbaio qualsiasi presenza umana in un ambiente boschivo, o sotto le macerie.

Questo tipo di ricerca è chiamata a CONO D’ODORE O DA SCOVO

Cani a mega olfatto per ricerca su pista.

MANTRAILING deriva da MAN = UOMO e TRAIL = SEGUIRE =seguire l’uomo Viene fatto annusare un indizio iniziale non contaminato, (indumento, fazzoletto, cuscino chiavi, ecc.. con le molecole del disperso) del quale il cane ne memorizzerà le caratteristiche composite dell’odore.

E’ in grado di identificare il soggetto da cercare seguendone la scia anche se questa si trova in mezzo ad un gruppo di persone (Discriminazione Olfattiva)

Non importa se la persona cammina o se è in mezzo a molte altre, ricerca la traccia anche in pieno centro abitato o all’interno di edifici.

I cani da traccia, cani a mega olfatto, che usano prevalentemente il fiuto, cercano sul terreno, esaminano le tracce inalando piccole masse d’aria fino a raggiungere il disperso, tutto questo come se fosse un microscopio.

Il Bloodhound viene considerato il cane per eccellenza per questo tipo di ricerca, con la sua particolarità di avere tutte queste pieghe sulla fronte, che in ricerca cadendo in avanti fanno si che il cane non vedendo nulla rimanga concentrato solo nell’utilizzo del suo potente olfatto.

Per ottenere risultati e per avere un buon cane da ricerca è ottimale iniziare sin da cucciolo, dai 3 mesi.

Potrà essere operativo non prima dei 2 anni di età.

Tutto l’addestramento è basato sul condizionamento, il cane viene premiato e così rinforzato o con il boccone o un gioco ogni qual volta compie l’azione da noi desiderata, e si va avanti per gradi costruendo da piccole ricerche a vista fino ad arrivare a ricerche complesse, il cane per associazione imparerà con meccanismi semplici che vanno da una parola come il cerca, fino alla vestizione della pettorina da soccorso con campanella, che quel momento, è il momento importante, è il momento del suo lavoro.

Il primo approccio è stimolare il cucciolo all’abbaio, importantissimo per il nostro lavoro in quanto il cane trovato il figurante abbaiando ci indicherà il punto preciso del ritrovo dandoci modo di raggiungerlo.

Già dalle prime battute si riesce ad intravvedere un cane portato a questa disciplina, dovrà essere un cucciolo ben predisposto a distanziarsi dal suo conduttore, pronto a giocare con l’estraneo, che poi sarà il figurante in tutti gli addestramenti di ricerca.

                                                    LA RICERCA SU MACERIE

Questo tipo di intervento è richiesto in situazioni ben distinte:

In un evento sismico che ha causato (e può ancora creare) crolli di molti fabbricati su un’area anche vasta, oppure il crollo di singoli edifici dovuto ad altre cause come una fuga di gas o un cedimento strutturale.

Il lavoro del cane in questo contesto è più complicato, sono necessarie per ogni intervento più unità cinofile, poi possono aumentare in base alla gravità e all’estensione della catastrofe.

Dopo la preparazione tecnica, sono necessari tanto impegno, costanza, voglia di fare sempre, disponibilità massima a partire in un’emergenza anche in piena notte, e amore per il prossimo oltre che per i nostri splendidi amici a quattro zampe, il motore essenziale per essere un Unità cinofila da soccorso